La “prevenzione” e la “cura” si rivolgono all’individuazione di dati ed indici relativi al monitoraggio di stati patologici, attraverso l’utilizzo di test connessi allo scopo specifico di interesse. In questo contesto, l’indagine lipidomica, ossia la mappatura degli acidi grassi presenti nelle membrane dei globuli rossi, offre informazioni necessarie per valutare lo stato di salute del paziente, in considerazione delle importanti funzioni che i lipidi svolgono all’interno dell’organismo.
Il test lipidomico, da cui si ottiene un quadro dettagliato dell’equilibrio degli acidi grassi, fornisce dati indispensabili per la corretta valutazione della funzionalità metabolica del soggetto ed evidenzia eventuali mutamenti delle condizioni fisiologiche, in modo da consentire un intervento preventivo o curativo in relazione alla presenza o meno della patologia.
L’organismo umano è in grado di sintetizzare, a partire dal glucosio e dagli amminoacidi, gli acidi grassi. Alcuni acidi grassi sono definiti essenziali (AGE), non sono sintetizzati dall’organismo e devono essere introdotti attraverso gli alimenti. La ragione per cui è stata posta particolare attenzione al ruolo degli AGE, è che sono costituenti di tutte le membrane biologiche di ogni tessuto del corpo e ne determinano le proprietà.
Vi sono due serie di acidi grassi essenziali: gli Omega-6 (ω-6) e gli Omega-3 (ω-3). Molti studi di ricerca hanno dimostrato che l’equilibrio degli acidi grassi ed, in particolare alti livelli di ω-3, riducono il rischio di comparsa di varie tipologie di malattie. Il monitoraggio del loro contenuto all’interno del sangue prevede una frequenza semestrale connessa alle caratteristiche metaboliche di questa classe di composti. Gli AGE, infatti, sono coinvolti nella maggior parte delle reazioni che avvengono all’interno dell’organismo, giocando un ruolo fondamentale in molte patologie.
Gli Acidi Grassi Saturi (SFA) sono considerati dannosi per l’organismo e la loro eccessiva presenza è correlata all’aumento del colesterolo e alla potenziale comparsa di patologie quali diabete, sindrome metabolica, malattie cardiovascolari, obesità, ecc. Gli SFA sono particolarmente presenti nell’olio di palma, di arachide, nelle uova, nel burro, nei formaggi stagionati e nelle carni trasformate.
Gli Acidi Grassi Monoinsaturi (MUFA) sono rappresentati in percentuale maggiore dall’acido oleico (OA), presente in tutti gli oli di origine vegetale, soprattutto nell’olio di oliva. Un altro acido grasso monoinsaturo, che riveste particolare importanza, è l’acido palmitoleico (POA) della serie ω-7, riconosciuto come indicatore di eccesso di zuccheri nella dieta.
Gli Acidi Grassi Polinsaturi (PUFA) sono invece considerati benefici per la salute. A questo gruppo appartengono gli acidi grassi essenziali della serie ω-3 e della serie ω-6, rappresentati rispettivamente dall’acido alfa-linolenico (ALA) e dall’acido linoleico (LA). A partire da questi acidi, tramite l’azione di enzimi, il nostro organismo sintetizza due serie di composti: gli acidi grassi della famiglia ω-3 come l’acido eicosapentenoico (EPA) e docosaesanoico (DHA), e quelli della famiglia degli ω-6, acido arachidonico (AA), acido gamma-linolenico (GLA) e acido diomo-gamma-linolenico (DGLA).
Il rapporto SFA/MUFA è quindi indicativo dello stato di salute e della fluidità della membrana cellulare. Valori alti rappresentano un aumento e un accumulo di acidi grassi saturi relativi ad alterazioni metaboliche o semplicemente ad una dieta ricca di essi, con conseguente squilibrio a livello dei vari sistemi e apparati coinvolti.
Questo test fornisce un quadro dettagliato dell’equilibrio degli acidi grassi, fornisce dati indispensabili per la corretta valutazione della funzionalità metabolica del soggetto ed evidenzia eventuali mutamenti delle condizioni fisiologiche, in modo da consentire un intervento preventivo o curativo in relazione alla presenza o meno di svariate patologie legate ai Tessuti Corporei (stati infiammatori e neoplasie), al Sistema Circolatorio
(malattie cardiovascolari, aterosclerosi, ipertensione, dislipidemia), al Sistema Endocrino (diabete, obesità, malattie metaboliche, tiroidite), all’Apparato Digerente e Respiratorio (morbo di Crohn, fibrosi cistica, colite ulcerosa, al Sistema Immunitario (eczema, dermatite atopica, psoriasi, alopecia, artrite reumatoide, all’Apparato Riproduttivo (sindrome premestruale, infertilità femminile (endometriosi, sindrome dell’ovaio policistico), infertilità maschile (qualità dello sperma), neoplasie della mammella e della prostata), al Sistema Nervoso (sviluppo del sistema nervoso nel feto, malattia di Alzheimer, SLA, autismo, epilessia, depressione, degenerazione maculare, cataratta, glaucoma), al Tessuto Osseo (osteoartrite, cervicale) e all’Apparato Tegumentario (caduta dei capelli e forfora, pelle secca, unghie fragili, acne).
L’ Advanced Lipid-I-ntelligence Test è l’unico che consente l’identificazione di 32 acidi grassi, utili per valutare indici e rapporti indicativi del funzionamento delle vie metaboliche dell’individuo.
L’analisi gascromatografica è condotta in una struttura della Chromaleont S.r.l., società che rappresenta un’eccellenza nel campo delle Scienze delle Separazioni, offrendo soluzioni per lo sviluppo di strumentazione analitica e software dedicati all’analisi chimica di matrici complesse.
Le linee guida per una sana alimentazione, i consigli dietetici e le dosi giornaliere raccomandate di nutrienti sono standard, uguali per tutti, e non prendono in considerazione ciò che costituisce la variabilità genetica inter-individuale e la risposta di ogni persona ad un particolare alimento o associazione. Stesse combinazioni alimentari producono effetti diversi su pazienti differenti.
Questo test si basa sull’analisi di più 700.000 polimorfismi genetici, implicati nei processi di detossicazione, nel processo infiammatorio, nell’attività antiossidante, nella sensibilità all’insulina, nello stato di salute del cuore, delle ossa, della mente e nella predisposizione al cancro.
Una delle aree investigate, la NUTRIGENETICA, è lo studio di come le varianti di un gene, chiamate polimorfismi, possano influenzare la risposta dell’organismo dopo l’ingestione di alcuni alimenti, generando comportamenti patologici. Infatti in alcuni pazienti, la dieta può rappresentare un serio fattore di rischio per lo sviluppo di alcune malattie.
Ad esempio:
– la presenza del HLA DQ2- DQ8- DR4 dimostra una reazione avversa al glutine che può essere la causa di disturbi intestinali o generali aspecifici, fino allo sviluppo della celiachia
– il metabolismo dell’omocisteina è determinato da un enzima codificato dal gene MTHFR, che partecipa alla conversione dell’omocisteina in una molecola innocua
– alcuni polimorfismi genetici portano ad un accumulo di metaboliti tossici con aumentato rischio disviluppo di patologie.
Ne consegue come la varietà individuale si traduca in un procedimento specifico di assimilazione, metabolizzazione ed eliminazione dei nutrienti.
Ecco di seguito alcuni esempi di varianti genetiche che influenzano l’assunzione di nutrienti da parte dell’organismo.
Se hai la variante del gene ACE, significa che hai una sensibilità al sale superiore alla norma e più rischio di sviluppare l’ipertensione, quindi la dose da non superare e 5,5 g di sale al giorno. Se invece non hai questa variante e hai una sensibilità al sale normale, la dose massima consigliata è di 6 g al giorno.
ALCOOL
Chi ha la variante del gene ADH1C è molto sensibile all’alcol e lo metabolizza più lentamente della norma. Significa che un consumo moderato ha un effetto positivo sui livelli di colesterolo. Chi invece non ha questa variante, lo metabolizza velocemente e quindi ha un rischio più alto di sviluppare cirrosi e tumori legati al consumo di alcol.
Se hai la variante del gene APOC3, devi ridurre le quantità di grassi saturi nella tua dieta: invece di 22 g come dicono le linee guida non devi superare i 16 g.
La presenza del gene CYP1A2*1 significa che devi limitare la quantità di caffeina: non più di 2-3 caffè al giorno, perché metaboliti lentamente la caffeina. Se fai un alto consumo di caffè, più di 5 tazze al giorno, aumenti il rischio di infarti.
Chi ha la variante del geneCYP1A2*1 deve anche limitare la quantità di carne grigliata perché produce sostanze cancerogene a cui è sensibile.
Ai soggetti con presenza del gene GSTM1 ne è consigliato il consumo 3-4 volte a settimana perché sono più esposti a rischio di tumori.
In presenza del gene APOC3 e LPL si hanno soggetti sensibili ai grassi che devono limitarne le quantità a meno di 16 g al giorno, e non 22g come per le line ufficiali, per evitare un aumento di colesterolo e trigliceridi.
FARINACEI
Chi ha la variante dei geni ACE e PPARG deve limitare la quantità di carboidrati raffinati e incrementare le porzioni di fibra per ridurre il rischio di diabete di tipo due o di sindrome metabolica. Consigliati anche almeno 30 minuti di attività fisica 3-4 volte a settimana.
Questo sistema offre anche un ausilio importante al paziente ed al medico per attuare un profilo dietetico su misura, in quanto ad ogni singola variabile genetica corrisponde una precisa variazione nell’assetto metabolico dei nutrienti. Lo studio del metabolismo del singolo paziente comporta la possibilità di poter scegliere e combinare accuratamente gli alimenti per assicurare la massima garanzia in termini di risultati e per il raggiungimento di uno stile di vita ottimale.
L’analisi genetica multipla per l’individuazione della predisposizione ai tumori offre la possibilità di individuare i soggetti a rischio di sviluppare una neoplasia correlata a mutazioni ereditarie, per giungere a una diagnosi precoce e ridurre la mortalità, attuando programmi di sorveglianza attiva personalizzati.
Test genetici per le malattie del sistema nervoso sono importanti nei disturbi ansioso depressivi e del comportamento alimentare, in particolare il pathway della serotonina, e nelle malattie degenerative come Parkinson ed Alzheimer.
Ecco elencate di seguito le aree investigate dal Complete Genetic Screening
Nutrigenetica
Vitamina A, Vitamina D, Vitamina B6, Vitamina C, Acido Folico (MTHFR), Sensibilità alla caffeina, Capacità anti infiammatorie, Sensibilità ai grassi (trigliceridi), Sensibilità ai grassi (colesterolo), Sensibilità ai carboidrati, Obesità, Predisposizione alla celiachia, Intolleranza al lattosio, Sensibilità al nichel, Dipendenza dall’alcol, Metabolismo dell’alcol.
Prevenzione
Osteoporosi, Sindrome Metabolica, Diabete tipo II, Rischio cardio-vascolare, Trombofilia, Ipertensione
Salute mentale
Predisposizione al morbo di Alzheimer, Predisposizione a bassi livelli di Serotonina
Sorveglianza oncologica
Predisposizione a tumori ereditari, Melanoma, Pancreas, Stomaco, Prostata, Seno, Ovaie, Utero, Colon retto