Mal di testa (cefalea, emicrania)
La pesca è impiegata in numerose associazioni alimentari Funzionali destinate a diverse finalità terapeutiche.
La varietà a pasta bianca è dotata anche di un’azione anti-emicranica, nelle cefalee da sovraccarico epatico difficoltà epatica per eccessivo carico tossinico, dopo un pasto abbondante o per abitudini di vita sregolate. Infatti, è alimento che agisce sui due organi emuntoriali principali, fegato e rene, sfruttando anche una lieve stimolazione tiroidea, grazie al contenuto in iodio.
Sono da escludere le pesche gialle perchè, essendo ricche in vitamina A, aggraverebbero la funzione epatica già compromessa, in quanto l’epatocita stocca questa vitamina e possiede riserve sufficienti per circa un anno.
Le pesche bianche invece, ricche in zuccheri e di una notevole quantità d’acqua di vegetazione, hanno un’azione di drenaggio epatico e di induzione della diuresi. Le pesche bianche della pianura padana sono più ricche di fibre e contengono una minore quantità di acqua di vegetazione, quindi sono meno indicate per le crisi cefalalgiche di origine epatica.
Le specifiche proprietà cefalalgiche della pesca bianca sono secondarie all’azione drenante a livello epatico e all’aumento della diuresi che decongestiona il microcircolo cerebrale imbibito e dolorante.
Questo fa della pesca un rimedio a rapida azione nelle cefalee da In caso di crisi cefalalgica acuta, il paziente si alimenta esclusivamente con le pesche bianche, in misura di un chilogrammo come sostituto del pasto.
Nella maggior parte dei casi, il soggetto, inappetente per la vaga sensazione di nausea e di pienezza digestiva, vede ritornare il senso del sano appetito nelle ore successive al trattamento acuto, ad espressione della risoluzione del quadro clinico.
Fetta di limone e zucchero
Le cause del mal di testa possono essere molto diverse. Nella maggior parte dei casi, è efficace una fetta di limone con lo zucchero utile anche nelle difficoltà digestive e per la nausea. Lavato accuratamente il limone, si taglia una fetta sottile conservando la scorza, poi si passa nello zucchero sia da un lato sia dall’altro e si mastica bene fino a sentire l’aroma degli oli essenziali e terpeni contenuti nella buccia.
L’azione anticefalalgica principale del rimedio dipende dall’attivazione mitocondriale del ciclo di Krebs, ad opera dell’acido citrico, mentre lo zucchero agevola la funzione epatica nell’ eliminazione delle sostanze tossiche.
Coca cola®
In caso di emicrania, la Coca Cola svolge una funzione terapeutica, in quanto aumenta la soglia del dolore ma, soprattutto, stimola la diuresi, in virtù dell’azione eccitante (che fa aumentare la velocità di circolo), del suo elevato contenuto in zuccheri e della percentuale d’acqua.
lo sapevata che….
La ricetta Coca Cola è stata formulata da John Pemberton, farmacista di Atlanta, nel 1886. All’inizio non era una bevanda, ma nacque come sciroppo contro il mal di testa, a base di zucchero raffinato, caramello, caffeina, estratti naturali di foglie di coca e noci di cola, secondo una miscela segreta.
Per molti anni fu considerata e venduta come un farmaco galenico nella farmacia Jacob’s ad Atlanta. Successivamente, grazie al suo tipico ed inconfondibile sapore, venne diffusa in tutti gli Stati Uniti d’America e poi in tutto il mondo.
Fu portata in Italia nel 1927.
Glusosata per os
In un bicchiere d’acqua liscia, sciogliere un cucchiaio colmo di zucchero.
Bere a sorsi molto piccoli. La frequenza delle somministrazioni dipende dall’indicazione terapeutica.
La soluzione così preparata corrisponde ad una glucosata al 5% come quelle comunemente infuse per via venosa. La somministrazione per os, a piccoli sorsi, fornisce zuccheri all’organismo e al fegato in modo più fisiologico, sia per via sub-linguale sia per via entrale (intestinale).
Nelle crisi di cefalea da disordine epatico la frequenza è di un sorso ogni 15 minuti. In tutti i casi già dopo il secondo-terzo sorso il malessere tende a diminuire per esaurirsi dopo il quinto-sesto.