La dieta senza glutine non basta
La Nutrizione Funzionale impiega gli alimenti e le loro associazioni per prevenire e curare diverse patologie e migliorare lo stato di Salute.
Nel morbo celiaco l’esclusione del glutine dalla dieta è determinante per il trattamento della malattia, ma questo non sempre coincide con la completa risoluzione di alcuni sintomi tipici del paziente celiaco correlati ad alterazioni della funzione epato-biliare e dell’assorbimento intestinale (alterazioni della permeabilità intestinale).
Una dieta senza glutine ma inadeguata, inoltre, può contribuire alla manifestazione di disturbi del metabolismo glucidico con aumento del peso corporeo e possibile comparsa di reazioni avverse agli alimenti
La dieta aglutinata deve essere impostata tenendo conto che il paziente celiaco è a rischio:
- Calcolosi renale ossalica. L’ossalato è una sostanza contenuta in numerosi alimenti che viene assorbita in modo eccessivo a livello intestinale. Questo si verifica per l’alterazione della permeabilità intestinale, spesso aggravata dalla presenza di una contaminazione batterica dell’intestino tenue (SIBO). Essa è una condizione molto comune nel paziente celiaco ed è tra l’altro concausa del fastidioso meteorismo addominale frequentemente riferito.
- Calcolosi della colecisti per rallentato svuotamento della colecisti, che può causare lentezza digestiva, irregolarità dell’alvo, con stitichezza, e meteorismo.
- Di introdurre un alto carico di nickel presente negli alimenti naturalmente privi di glutine: patate, frutta oleosa, legumi e mais. In un soggetto sensibile al nickel, l’aderenza al regime aglutinato, senza tener conto del carico totale di nickel della dieta, può scatenare o peggiorare i sintomi cutanei o generali tipici dell’allergia al nickel.
- Sovrappeso corporeo con distribuzione centrale, all’addome della massa grassa (androide) e conseguente aumento del rischio cardiovascolare e neoplastico. Le alterazioni della composizione corporea correlano con l’eccessiva assunzione di snack e prodotti aglutinati ricchi di zuccheri che favoriscono la deposizione del grasso a livello addominale e nel fegato (steatosi). Può aiutare la lettura delle etichette nutrizionali e degli ingredienti: andrebbero preferiti i prodotti aglutinati con pochi o senza zuccheri, senza grassi idrogenati e fruttosio, sconsigliato in caso di steatosi epatica.
Per promuovere, quindi, un’alimentazione adeguata alle esigenze metabolico-nutrizionali del paziente celiaco, il counseling nutrizionale diventa uno strumento importate per insegnare ad orientarsi tra i prodotti naturalmente privi di glutine, quelli industriali e le associazioni di alimenti in grado di migliorare la qualità di vita.
Per approfondire leggi l’articolo scientifico
“Functional and Metabolic Disorders in Celiac Disease: New Implications for Nutritional Treatment”. J Med Food.
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http://online.liebertpub.com/doi/pdf/10.1089/jmf.2014.0025
Guarda il video di Uno Mattina Verde: La verità sui prodotti senza glutine
Leggi anche l’articolo su “La Stampa”